13 settembre 2020 – Quartiere Cogne – Aosta
Una domenica insolita. Occasione di confronto tra generazioni.
Il progetto Unknown_quartierecogne* dell’Associazione Tamtando ha proposto, quale tappa finale di un percorso iniziato lo scorso febbraio (e che ha coinvolto oltre una ventina di giovani tra i 14 e i 25 anni, supportati dal Young Board Team: Asia Fresc, Davide Gal, Giulia Giovinazzo e Andrea Severino, e sotto la guida di Paola Corti, Marco Giovinazzo e del media-educator Michele Marangi), una passeggiata tra le vie del quartiere, aperta al pubblico.
Giovani, giovanissimi e meno giovani storytellers, alcuni noti altri ignoti, hanno proposto racconti estemporanei in live, in video e in musica.
Una narrazione che è diventata “memoria”, condivisa anche sui social: un nutrito gruppo di giovani “digital storytellers” che prima, nel corso del lockdown, hanno realizzato interviste via Zoom e Skype; e che poi, armati di computer e smartphone, hanno narrato attraverso post e stories su Instagram e FaceBook sia il progetto sia la giornata di festa, per loro iniziata già il 13 mattina con un GraziellaQuartiereTour, un giro in bici alla scoperta di scorci sconosciuti, guidati da Corrado Pedelì di Bike4Heritage.
Storie. Di vita, di socialità, di emozioni, di nostalgie e ricordi. Il progetto non si è certo posto l’obiettivo di narrare la “storia” del quartiere; è andato invece a caccia di “storie” che poco a poco il quartiere stesso, la sua gente, ha svelato. Vicende che sono state suddivise in due temi forti: il gioco e il tempo libero (e il ritrovarsi in cortile) da un lato; la musica (e il ritrovarsi in cortile) dall’altro.
Circa 200 le presenze per questa passeggiata alla scoperta o alla ri-scoperta del Quartiere Cogne:
– il parco giochi dove Surya Piazza, Gabriella Belmonte, Mathieu Hérin e Luca Liffredo hanno raccontato di giochi di oggi e d’Antan – la cirimella in primis – ispirati dai testi scritti da Gianni Barbieri (compianto bibliotecario e scrittore, anche lui del quartiere) nel suo libro “Figurine”;
– il lavatoio (rivelazione assoluta, architettura sconosciuta anche a chi da anni ci abita da quelle parti, come ci ha raccontato la signora Caterina) con gli esilaranti, e al tempo stesso profondi, racconti di Fiorella Venturella dell’Associazione Culturalmente Aosta e con la delicata testimonianza del musicista Giorgio Pilon;
– le Case Giachetti con i ricordi legati alla passione per la musica di chi lì ci è nato e cresciuto: i musicisti Marco Brunet e Stefano Frison;
– la Cappella degli Operai (eccezionalmente aperta per questa giornata di festa, grazie a Rosalia Ventrini, presidente dell’Associazione Quartiere Cogne, che ha anche raccontato aneddoti e curiosità): sito che ha visto una giovane Maria (interpretata in video da Penelope Pelà e ispirata alla Madonna situata poco distante, nella cappella votiva di Via Mont Fallère) chiamare via Skype Giuseppe (statua all’interno della Cappella degli Operai, appunto) per svelare quanto i loro occhi abbiano visto cambiare il quartiere, e ricordando ancora i tempi in cui là c’erano gli orti (attraverso i racconti di Hayat Errati e Asia Fresc);
– per poi tornare al Parco Giochi e ritrovare, in una situazione informale e improvvisata, Marco Brunet, Stefano Frison e Giorgio Pilon, che hanno proposto i loro “inni” di quartiere (le canzoni “Il mio quartiere” di G. Pilon e “da Portorico a Shangai” di S. Frison), e chiudere la festa col videoclip “Nel mio quartiere” del giovane rapper Campa – Mattias Campanile.
Forse ciò che è sconosciuto (Unknown, appunto) diventa facilmente oggetto di stereotipi. Come il Quartiere Cogne. Che non è solo zona “complessa e con brutta fama”. No, il gruppo di questo progetto – solo un poco, certo – lo ha “abitato”, pacificamente “invaso ed esplorato”, cercando di comprenderlo. Per intuirne storie, fascini, bellezza e valore.
*Progetto finanziato dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca e Politiche giovanili, con risorse regionali del Fondo per le politiche giovanili, nonché da Fondazione Comunitaria e Comune di Aosta. Partner strategico: Cooperativa Sociale “l’Esprit à l’Envers”.